Benvenuti Friends e Followers

Cucinare è un pò raccontarsi e mettersi al servizio degli altri, condividendo momenti di intimità genuina quali quelli che solo a tavola possono apprezzarsi e viversi senza condizionamenti.
Questo blog quindi non intende dispensare lezioni culinarie (per le quali non sarei titolato) nè consigli gastronomici.

Semplicemente, l'idea è quella di un luogo di libero accesso dove archiviare e descrivere le ricette delle pietanze da me preparate per gli amici, più o meno intimi, per i colleghi o gli ospiti che spesso mi omaggiano della loro compagnia e siedono al tavolo di casa mia, rendendomi partecipe della loro vita.

E siccome la cucina è anche un luogo di condivisione dell'esperienza del gusto e del sapore, se ti va, segnalami la tua ricetta, la ospiterò con piacere su questo spazio virtuale.


Infine, grazie per aver visitato il mio blog.


Zio Forty

La caponata di melanzane in agrodolce


Andando in giro per i vari blog culinari di cui internet è disseminato o sfogliando i numerosi libri di cucina di cui le librerie pullulano, diversi chef o semplicemente taluni appassionati di cucina, di varia provenienza geografica, si cimentano con versioni della caponata siciliana assai improbabili a trovarsi se vi recate in Sicilia.

Una precisazione vale a fugare ogni dubbio. La caponata siciliana è solo ed esclusivamente a base di melanzane….quelle tonde, grasse e succulente, viola quasi nere, autoctone delle terre siciliane come questa:






 Nessun altro ortaggio è consentito e  se qualcuno vi propina vari assemblaggi di melanzane, zucchine, peperoni, carote e cipolle…diffidate vi sta spacciando per caponata una semplice “ratatouille” contaminata da un’ agrodolce mistura di aceto e zucchero.

Io sono cresciuto praticamente a caponata, quella saporita e compatta, che specie nelle calde estati siciliane, mia nonna Concetta la mattina presto (….mi pare di sentire ancora gli odori….) preparava con meticolosa cura  e maestria, e che consumavamo fredda (mai mangiare la caponata calda!) a pranzo o a cena su un fantastico terrazzo affacciato sul golfo delle Eolie.

Ecco la ricetta originale di mia nonna Concetta:

  • 6 grosse  e sode melanzane siciliane
  • 1 costa di sedano
  • 1  cipolla rossa
  • 250/300 grammi olive verdi
  • 3 cucchiai di capperi dissalati,
  • una manciata di uvetta sultanina
  • una manciata di pinoli freschi
  • salsa di pomodoro fresco
  • Sale e pepe q.b.
  • 1 bicchiere di aceto
  • 2 cucchiai di zucchero
  •  abbondante basilico

Procedimento:

-     Pulire le melanzane senza privarle della buccia. Tagliarle a fette grosse anche un paio di centimetri e adagiarle all’interno di uno scolapasta per strati successivi che cospargerete di sale facendole riposare per circa 40 minuti sino a quando non avranno completamente purgato la loro acqua di vegetazione, perdendo il loro tipico retrogusto amaro e piccante.
-   Una volta rimossa l’acqua di vegetazione, sciacquare le melanzane con abbondante acqua fredda e asciugarle, quindi tagliarle a cubetti piuttosto grossi e friggerle in olio evo bollente, facendole sgocciolare su carta assorbente. Mettere da parte e passare alla preparazione della salsa.
-    In una padella versate dell’olio evo e non appena ben caldo, buttateci dentro la costa di sedano, (precedentemente sbollentata in acqua salata) tagliata a rondelle e la cipolla affettata in una grossolana julienne, le olive verdi denocciolate e sminuzzate, i capperi dissalati e l'uvetta sultanina. Non appena la cipolla avrà incominciato ad appassire, imbiondendosi, versate la salsa di pomodoro, salate e pepate, e fate cuocere per circa 30/40 minuti finché la salsa non incomincerà a restringersi.
-   A cottura quasi ultimata unire le melanzane fritte alla salsa, versandovi la mistura agrodolce preparata sciogliendo i due cucchiai di zucchero nel bicchiere di aceto.
-   Continuare la cottura della salsa fino a completa sfumatura dell’aceto, spegnendo il fuoco solo quando vi troverete davanti ad una composta ben compatta e ristretta. Aggiungere i pinoli e le foglie di basilico e lasciare raffreddare.

Potete servire la vostra caponata su un piatto da portata sul quale avrete precedentemente adagiato delle fette di pane casareccio abbrustolito. Un sicilianissimo Alastro Grecanico di casa Planeta, vino  pieno e dalle intense note floreali, si abbinerà perfettamente al sapore forte e deciso della caponata.





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